INTERVENTI SUL RISPARMIO E L’EFFICIENZA ENERGETICA
FOTOVOLTAICO E SOLARE TERMICO
L’art. 6 (L) del D.P.R. 380/2001 – l’art. 11 del D.l.g.s 115/2008 – ed il glossario contenuto nel Decreto 2 marzo 2018, classificano gli interventi di installazione degli impianti fotovoltaici e solari termici, come interventi di edilizia libera. Tutto ciò, nel rispetto delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e di tutte le normative di settore, aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia. In particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico, delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al d.l.g.s. n. 42/2004. Ce da evidenziare però, che gli interventi per l’installazione del fotovoltaico e solare termico, non possono essere eseguiti, su edifici ricadenti, all’interno dei centri storici e nelle zone con vincolo paesaggistico.
● Un impianto fotovoltaico, è un impianto elettrico costituito essenzialmente dall’assemblaggio di più moduli fotovoltaici. I moduli sono costituiti a loro volta da delle celle unite tra di loro e appoggiate su un elemento plastico. Incorniciate infine da un telaio in alluminio anodizzato. Sfruttano l’energia solare incidente, per produrre energia elettrica mediante effetto fotovoltaico. La componente elettrica, è rappresentata da dei fili, che dai pannelli vanno a collegarsi all’inverter, che trasforma, la tensione continua della corrente prodotta, in alternata.
● Un impianto solare termico, è un impianto dove i moduli anziché trasformare l’energia solare in energia elettrica, la convertono in energia termica. I moduli solari termici si differenziano da quelli fotovoltaici, perché la tecnologia interna è dotata di un sistema idraulico. Il sistema idraulico, grazie all’ausilio di un fluido termovettore, permette il passaggio dell’acqua fredda, all’interno del pannello, questa riscaldandosi, viene depositata nel serbatoio sovrastante.
L’impianto fotovoltaico per sfruttare in pieno l’irraggiamento solare deve essere collocato a sud, con un inclinazione dei moduli preferibilmente di 30°/35°. Quando i pannelli, vengono installati a terra, oltre ad avere la giusta inclinazione, possono essere dotati di tecnologia ad inseguimento solare. La vita media di un impianto fotovoltaico è di 25 anni, con una diminuzione del rendimento che si attesta intorno al 20% e quasi tutte le componenti, di ogni singolo pannello, possono essere riciclate. Da un modulo standard di 21 kg si possono riciclare 15 kg della componente vetro, 2,8 kg della componente plastica, 2 kg di alluminio, 1 kg di polvere di silicio e 0,14 kg di rame. Gli interventi di installazione degli impianti fotovoltaici, possono beneficiare degli incentivi fiscali, (bonus ristrutturazioni), perché trattasi di interventi sul risparmio energetico, ed i costi per lo smaltimento saranno nulli (per il fotovoltaico a connessione di rete), se si seguono le direttive diramate dal GSE (Gestore Servizi Energetici), in riferimento al programma “conto energia”.
LE TRE TIPOLOGIE DI IMPIANTO FOTOVOLTAICO
1. impianti fotovoltaici con tecnologia di accumulo dell’energia, per l’alimentazione di utenze isolate non raggiungibili dal servizio elettrico (località di montagna o rurali ecc…). L’energia elettrica a tensione continua prodotta dai pannelli solari, passa attraverso una centralina (regolatore di carica), per poi essere trasferita ad una batteria di accumulo. La batteria di accumulo la cede a sua volta all’inverter, che la trasforma da continua in alternata.
2. impianti fotovoltaici connessi in rete, per l’alimentazione di utenze già raggiunte dal servizio elettrico. L’energia elettrica a tensione continua prodotta dai pannelli solari, viene trasformata a tensione alternata mediante un inverter, per poi essere ceduta a due contatori di energia. Il primo per conteggiare il totale dell’energia di produzione. Il secondo chiamato anche di interscambio, cede l’energia alle utenze domestiche e quella in eccesso la cede alla rete del servizio elettrico, per poi riacquistarla in caso di necessità.
3. impianti anti blackout. Sono anch’essi connessi alla rete ma simili a quelli ad accumulo, perché durante un blackout possono usufruire dell’energia accumulata nelle batterie.
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